Spiriti
maligni che sottraggono l’essenza vitale a chi dorme, incubi che uccidono, insonnia
e fatal familial insomnia, uno sguardo di confine tra finzione e realtà.
DAL PROFONDO DELLA
NOTTE…
Sul finire degli anni ’70 negli USA si verificò un caso fuori dall'ordinario: un adolescente iniziò a soffrire di incubi terrificanti, che lo sconvolsero al punto da fargli decidere di non dormire più. Il giovane non dormiva da svariate notti quando esausto crollò sotto gli occhi dei genitori preoccupati. Senza rendersene conto scivolò in un sonno profondo. Il padre lo prese in braccio e stando attento a non svegliarlo lo adagiò nel letto. Per non disturbarlo, entrambi i genitori si ritirarono in un'altra stanza. Poco dopo, le urla raccapriccianti del ragazzo li fecero accorrere allarmati nella sua camera. Lo trovarono sul pavimento che si divincolava in preda al terrore. Morì davanti ai loro occhi senza che potessero fare nulla per salvarlo.
Questo episodio ispirò il regista Wes Craven
nella stesura del film “Nightmare - Dal profondo della notte”.
Il mito dei “disturbatori” notturni
Secondo la tradizione
Gullah gli spiriti maligni Boo Hah durante la notte s’introducono furtivi nelle
case, penetrando attraverso le crepe e le fessure delle porte, mentre i
proprietari giacciono dormienti nei loro letti. Si siedono sulla schiena dei
poveri malcapitati e gli tolgono il respiro fino a farli soffocare. Per tenere
lontani questi diavoli basterebbe appendere una scopa di saggina all'entrata della propria abitazione e mettere una forchetta sotto il cuscino prima di
dormire.
In
origine Incubus era il nome del demone che giaceva sui dormienti per
trasmettere sogni cattivi. Il
termine latino “incubus” si può scindere nel suffisso “in”, “sopra”, e
“cubus”, che deriva dal verbo “cubare” e che significa “giacere”; quindi anche
nel nome si richiama la figura del demone oppressore che siede sul petto della
vittima prescelta mentre dorme. Anche nelle leggende popolari Incubus viene
raffigurato come un nano con la gobba che s’intrufola nelle case e si siede sul
torace degli addormentati, mozzando loro il respiro. Secondo alcuni, invece, avrebbe l'aspetto di un essere munito
d'artigli.
L'Incubus
sottrae energia dalla vittima su cui giace per trarne nutrimento, e nella
maggior parte dei casi la uccide. Una versione femminile di questo demone è
chiamata Succubus. Come Lucifero, Incubus e Succubus sarebbero
angeli caduti.
I
babilonesi chiamavano questa creatura “Lilitu”, mentre nel medioevo era nota
come “Lamia”. In Germania si narra di una vecchia e orribile donna di nome Mara
che siede sul petto del dormiente provocandogli brutti sogni. In Sardegna i pastori credono nell'esistenza di creature notturne capaci di "disturbare" chi dorme
provocando incubi terrificanti.
Dalla mitologia al
cinema: quando l’uomo nero arriva attraverso i sogni
Il sonno
apre una dimensione arcaica in cui tutto può accadere, poiché la barriera della
logica cede, lasciando il posto all'irrazionale. E mentre dormiamo tutto può succedere.
La paura
recondita che cova dentro di noi – addormentandoci (infatti si dice: dormire è
un po’ come morire…) - di perdere il contatto con l’esterno e quindi non avere
più il controllo sugli eventi che si dispiegano attorno a noi.
La paura di
addormentarsi è il tema principale del film di Wes Craven Nightmare
- Dal profondo della notte – A Nightmare on Elm Street, primo capitolo di una lunga serie di
film (diretti da registi diversi), che ha visto la nascita di Freddy Krueger, uno
dei più famosi serial killer dell'horror.
Dal film…
Tina è
vittima di incubi terribili in cui un uomo con la pelle del viso deturpata da
profonde ustioni le dà la caccia per ucciderla.
La ragazza si
confida con gli amici, e scopre che la sua migliore amica Nancy ha fatto lo
stesso sogno. Il gruppo si riunisce a casa di Tina, poiché la madre della
ragazza è dovuta partire.
Durante la
notte Tina sogna che l’essere che la perseguita negli incubi la aggredisce con
degli artigli di metallo. L’incubo si trasforma in realtà e Tina muore
dilaniata sotto i colpi inferti dal killer. Rod, il fidanzato della giovane che dormiva
con lei e che ha assistito impotente alla sua morte, viene accusato dell’omicidio
e arrestato.
Nancy, dopo
un incubo a scuola, scopre che le ferite nei sogni sembrano essere
reali al risveglio. La ragazza insiste per vedere Rod, che però viene trovato impiccato
con le lenzuola della sua branda.
Nancy scopre
che l'uomo dei suoi incubi è Freddy Krueger un maniaco che uccideva i bambini
con il suo guanto artigliato. Bruciato vivo dai genitori dei bambini, ora sembra
essere tornato in cerca di vendetta. Nel frattempo, Glen, il ragazzo di Nancy, viene anch’esso ucciso da Krueger - indimenticabile la scena del film: Glen, interpretato da un giovane ed esordiente Johnny Depp, viene risucchiato e letteralmente
frullato dal suo stesso letto che lo risputa fuori sotto forma di una poltiglia
sanguinolenta che imbratta le pareti e il soffitto della stanza.
Nancy,
rimasta sola, decide di affrontare il mostro, e durante un incubo riesce a
svegliarsi e portare Freddy fuori dal sogno.
L'aspetto e il nome di
Freddy Krueger provengono da due ricordi spiacevoli legati all'infanzia di Wes
Craven: il primo si basa sull'aspetto di un senzatetto che lo spaventò da
piccolo, mentre il nome è ripreso da quello di un ragazzino prepotente che lo
tormentava in continuazione a scuola. Il personaggio Freddy Krueger è vagamente
ispirato all'assassino seriale statunitense Albert Fish, entrambi col cappello
e spietati assassini di bambini.
Dalla fantasia
cinematografica alla realtà: morire d’insonnia
Se
nei film l’uomo nero miete vittime attraverso i sogni, nella realtà la morte
arriva per mancanza di sonno.
Numerose sono le persone che lamentano la difficoltà di addormentarsi e in
casi estremi questo disturbo può sfociare in una vera e propria patologia.
L'insonnia è un
disturbo del sonno caratterizzato dalla difficoltà di dormire per un tempo adeguato
durante la notte. Chi ne soffre non è in grado di dormire che per pochi minuti
alla volta e tende a rigirarsi nel letto durante la notte.
Se l'insonnia perdura nel tempo può avere effetti davvero disastrosi per la salute.
La fatal familial insomnia è una rara malattia di probabile origine genetico-familiare che uccide chi ne
soffre. Inizialmente causa insonnia
totale, ovvero l’impossibilità di dormire completamente, in seguito, con il
proseguire dello stato alterato del ritmo sonno-veglia, induce ipertensione, tachicardia
e disturbi comportamentali. Quando la malattia è in stadio avanzato, si
presentano allucinazioni e paranoia. Nella fase terminale subentra la morte.
Eternamente sospesi tra il sonno e
la veglia: un caso italiano
Una famiglia del Veneto è affetta dalla fatal familial
insomnia. Dal 1800 a oggi sono cinquanta i membri della famiglia che sono
deceduti per questo motivo. Eternamente sospesi tra il sonno e la veglia, senza
mai riuscire a dormire. Vittime di una maledizione che li espone alle allucinazioni,
alle vertigini, al delirio e infine alla morte.
E in Vietnam un uomo non dorme da 40
anni
Secondo la testimonianza dei suoi familiari e di
alcuni medici, Ngoc un vietnamita di 72 anni non dormirebbe da 40 anni a
seguito di una febbre che lo colpì nel 1973. Ngoc gode di ottima salute, ogni
giorno trasporta sacchi di 50 kg attraverso i 4 km di strada che separano i
campi dalla sua fattoria.
I dottori che l’hanno sottoposto a numerosi analisi
mediche confermano il buono stato di salute dell’insonne.
Una persona normale privata della possibilità di
addormentarsi profondamente dopo pochi giorni inizierà a manifestare segni di
stress psico-fisico più o meno gravi, quindi sembra incredibile che quest’uomo
che da 40 anni non dorme non abbia riportato alcun danno da questa veglia
perpetua.
Dalla realtà alla finzione
letteraria: “Insomnia” di Stephen King
“Insomnia” 1994 scritto da Stephen
King
Ralph è un anziano signore che dopo aver perso la
moglie per un cancro inizia a soffrire di insonnia. Durante una delle numerosi
notti passate da sveglio, nota che nella casa della sua vicina, prossima alla
morte, si stanno introducendo due omini calvi in uniforme da medico e muniti di
strane forbici. Ben presto capisce di aver sviluppato dei misteriosi poteri,
che gli consentono - tramite la visione di aloni colorati - di percepire lo
stato d'animo e di salute delle persone, la cui vita diviene concretamente
visibile a Ralph sotto la forma di un filo da palloncino.
Infine, non posso che terminare l’articolo accludendo due citazioni del grande Lovecraft, ognuna di esse a modo sua rappresenta
perfettamente i temi che abbiamo affrontato: incubi che uccidono e morire per
mancanza di sonno.
"Arrivato ai miei ultimi giorni, e spinto verso la follia dalle atroci banalità dell'esistenza che scavano come gocce d'acqua distillate dai torturatori sul corpo della vittima, cercai la salvezza nel meraviglioso rifugio del sonno. Nei sogni trovai un poco della bellezza che avevo invano cercato nella vita e m'immersi in antichi giardini e boschi incantati. Una volta che il vento era particolarmente dolce e profumato sentii il richiamo del sud e salpai languido, senza meta, sotto costellazioni ignote." da Ex Oblivion, 1921
"Che gli dei misericordiosi, se esistono, ci proteggano nelle ore in cui né il potere della volontà, né le droghe inventate dagli uomini possono tenerci lontani dall'abisso del sonno. La morte è compassionevole perché da essa non c'è ritorno, ma chi emerge, pallido e carico di ricordi, dai recessi della notte, non avrà più pace. Che imbecille sono stato a intraprendere con tanta incoscienza lo studio di misteri che l'uomo non dovrebbe affatto conoscere!" da Hypnos, 1922
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