martedì 1 novembre 2022

La Tavola dei Morti


Un tempo, la notte del 1 novembre, in tutte le case c'era l'usanza di apparecchiare la tavola dei morti.

Era convinzione comune, infatti, che in quel lasso di tempo i morti tornassero in vita, facendo visita alle case dei loro cari.

Pertanto, dopo aver consumato la cena, si era soliti lasciare la tavola imbandita con qualche piatto in onore dei defunti, solitamente del pane, un bicchiere di vino e ceci e fave.

Nella tavola, inoltre, non venivano mai lasciate le posate, specialmente quelle appuntite come i coltelli e le forchette, in quanto la superstizione popolare portava a credere che alcuni defunti potessero essere arrabbiati a causa di qualche lite familiare non risolta oppure per la nostalgia della loro vita passata e pertanto avrebbero potuto usarle per ferire qualcuno.

Secondo altre usanze, il cibo andrebbe posto sui davanzali delle finestre affinché i morti possano apprezzare questi doni culinari, anche solo attraverso l'olfatto.

Nelle giornate tra il 31 ottobre e il 2 novembre non è raro intravedere gli spiriti.

I luoghi di facile incontro con queste presenze, nel folclore popolare, sono i crocevia, in cui il defunto, confuso dalla pluridirezionalità che questi posti propongono, diviene aggressivo e può attaccare i passanti; in alternativa vi sono le fontane, che di notte diventano luoghi di stazionamento degli spiriti.

Infine, c'è il rischio, passando davanti a una chiesa, di assistere incautamente alla cosiddetta "messa dei morti", e di correre il pericolo del contagio di morte.

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